Nel nostro Paese dal 2008 ad oggi, nel solo settore dell’edilizia,si sono persi 690 mila posti di lavoro. A dirlo è Paolo Buzzetti, presidente dell’ANCE, nell’ambito dell’assemblea annuale dei costruttori che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma. Il settore, che è stato sempre un volano per l’economia del Paese, è ridotto allo stremo. Anche perché le politiche di rigore non solo non hanno ottenuto i risultati sperati ma hanno penalizzato fortemente questo settore.
“Serve un grande piano di investimenti pubblici da 70 miliardi in 5 anni – aggiunge Buzzetti – per rimettere in moto l’edilizia e far crescere il Pil del Paese” così come stanno già facendo Stati Uniti, Giappone e Gran Bretagna.
Prioritario anche risolvere la questione dell’IMU sull’invenduto che i costruttori sono tenuti a pagare: come se, per esempio, la FIAT fosse costretta a pagare il bollo sulle autovetture invendute che giacciono nei suoi stabilimenti.
Questo come altri settori dell’economia del nostro Paese avrebbe bisogno dell’interesse del governo, che invece, tanto per cambiare, è come ripiegato su se stesso, alle prese con problemi che nulla hanno a che fare con la crisi e i problemi degli italiani.
Relazione Presidente ANCE 2013 (.doc)
(16.07.2013)