Incontro Renzi-Berlusconi: legge elettorale più vicina

Un sabato particolare, quello trascorso, che forse potrebbe dare una scossa al torpore della politica italiana. L’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ha portato ad una bozza di accordo su legge elettorale, trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie e modifica del Titolo V della Costituzione che cambia l’immagine delle Regioni. Oggi il segretario porterà queste ipotesi al vaglio della direzione nazionale del Pd e ci sono buone possibilità che entro un mese nasca una proposta definitiva da sottoporre al Parlamento. A dispetto delle critiche suscitate, era probabilmente l’unica via percorribile: che il Cavaliere sia “decaduto” o – come sottolineato dai molti tweet – un pregiudicato, non intacca la sua leadership all’interno di Forza Italia, quindi Renzi doveva trattare con lui per evitare che la riforma elettorale continui ad essere per anni una tela di Penelope. Le questioni di principio sono un lusso che non ci possiamo permettere. E speriamo che finalmente si approdi ad una sistema di votazione che garantisca a chi vince le elezioni di governare cinque anni senza barcollare al primo soffio di vento: secondo gli economisti, infatti, gli investitori stranieri che sono pronti a scommettere sull’Italia non chiedono un governo rosso, giallo o nero, ma semplicemente stabilità, certezze, programmi a lungo termine che non cambino nello spazio di un mattino. In caso contrario i loro capitali andranno verso altre destinazioni.

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