Oggi a Roma visita lampo di Elisabetta II (88 anni), regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, accompagnata dal marito Filippo, duca di Edimburgo (92 anni). Prima di fare visita a Papa Francesco, nel pomeriggio, i reali inglesi saranno a colazione al Quirinale, ospiti di Giorgio Napolitano (89 anni a giugno), che proprio oggi stabilisce il record di longevità per un Presidente della Repubblica in carica: supera infatti Sandro Pertini, che si dimise pochi giorni prima della fine del settenato. Dopo Shimon Peres (Israele), Robert Mugabe (Zimbabwe) e re Abdullah (Arabia Saudita), è il governante più longevo al mondo, seguito proprio dalla regina d’Inghilterra, che può vantare anche un’anzianità di servizio di tutto rispetto: infatti siede sul trono dal 6 febbraio 1952. E se a tavola, com’è probabile, parleranno dei grattacapi che le loro funzioni comportano, Elisabetta forse si stupirà di sentire quanto è preoccupato Napolitano, che pure deve pensare soltanto all’Italia, mentre lei è anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone, Santa Lucia e Tuvalu, capo del Commonwealth e governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra. In realtà Sua Maestà sarà stata informata che in questi ultimi anni il nostro Presidente è stato più “monarca” di lei, impegnato a fare da badante a un Parlamento litigioso e inconcludente, e infine tirato per la giacca e costretto ad accettare un secondo mandato. Non solo. Ha dovuto prendersi qualche responsabilità che, almeno negli ultimi due secoli, non ha mai rovinato il sonno agli inquilini di Buckingham Palace. Ad esempio ha conferito tre incarichi di formare il governo a tre politici (Monti, Letta e Renzi) non indicati da un risultato elettorale, cosa che in Gran Bretagna non succede: e su tutti e tre ci ha messo la faccia. Dio salvi la regina da queste incombenze e conservi Napolitano il più a lungo possibile.