“L’Europa è più forte degli euroscettici”. Però ci sono

Domenica il programma di Rai 3 Che tempo che fa ha mandato in onda l’intervista di Fabio Fazio al Presidente della Repubblica. Tra le altre cose, Napolitano ha dichiarato  che se anche alle prossime elezioni vincessero gli euroscettici, dall’Europa non si torna indietro. E’ probabile che abbia ragione, ma in un caso del genere sarebbe inevitabile porsi la domanda: perchè hanno vinto gli euroscettici? Significa che molti cittadini del vecchio continente non condividono i principi ispiratori dell’Unione Europea o invece che semplicemente non amano “questa” Europa? Abbiamo già sottolineato, analizzando i sondaggi sulle intenzioni di voto, le possibili motivazioni della disaffezione dalla bandiera stellata: l’insufficiente comunicazione, la scarsa visibilità dei rappresentati degli Stati al Parlamento di Strasburgo, la difficoltà a superare le differenze di storia, cultura, tradizione tra i popoli che compongono l’Ue. Ma ad influire maggiormente sulla scelta antieuropeista è certamente il diverso peso specifico che i vari Paesi hanno all’interno dell’Unione, un presupposto che non potrà mai portare ad una federazione in cui tutte le nazioni remano nella stessa direzione per il bene comune e che quindi genera la convinzione che i più forti fanno la voce grossa ed impongono ai più deboli la propria linea. Gli italiani, poi, soprattutto in questi ultimi anni hanno identificato l’Unione Europea con i sacrifici, le privazioni, i tagli. Ha ragione Napolitano quando dice che dobbiamo tenere i conti pubblici in ordine a prescindere dal fatto che ce lo chieda Bruxelles, ma è altrettanto vero che Bruxelles è diventata il nostro incubo: ogni volta che la sentiamo nominare sappiamo già che dovremo nuovamente mettere mano al portafogli.

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