Come si dice in spagnolo, “El papel aguanta todo”, si può scrivere qualunque cosa perchè il foglio di carta non si ribella e accetta ogni affermazione. E’ il primo commento che mi è venuto in mente a proposito della Legge di Stabilità varata dal Consiglio dei ministri, una frase ascoltata tante volte nelle mie lunghe permanenze in America Latina per motivi professionali. Si può scrivere quello che si vuole, perchè “sulla carta” tutto è logico, possibile, veritiero, realizzabile, anche ipotizzare di cancellare 18 miliardi di tasse, in parte grazie ai tagli inflitti alle Regioni. E ai governatori, che minacciano di aumentare i balzelli locali di loro competenza per recuperare i quattrini mancanti, Renzi replica invitandoli a ridurre gli sprechi. Su questo tema il presidente del Consiglio sfonda una porta aperta, ma anche questa dichiarazione rimane sul “papel”: tutti sanno che le Regioni spendono una barca di soldi per pagare una quantità eccessiva di personale accumulato in anni di clientelismo politico, ma sanno anche che questo spreco ignobile non può essere eliminato, lì come negli altri uffici pubblici. Infine si guadagna la standing ovation quando aggiunge che “… le famiglie stanno facendo degli sforzi, lo facciano anche le Regioni”. Un atteggiamento che consolida la popolarità di Matteo Renzi tra gli italiani: lui sta combattendo per migliorare il Paese, lui è dalla parte dei cittadini, ma troppi palazzi del potere gli stanno mettendo i bastoni tra le ruote. E’ un giudizio in parte condivisibile, ma non si può andare avanti a forza di “papel”, di annunci forti e positivi a cui non seguono, né possono seguire, i fatti.