Milano – Napoli in 8 anni: altro che la Asti – Cuneo!

Ieri sera Rai1 ha trasmesso la seconda delle due puntate della miniserie “La strada dritta”, un’interessante ricostruzione della nascita dell’Autostrada del Sole. Una realizzazione imponente che pareva un progetto da fantascienza: eppure il tratto da Milano a Napoli fu portato a termine dal 1956 al 1964. Erano i tempi della ricostruzione e del boom economico, caratterizzati da sogni ambiziosi ma anche dalla determinazione sufficiente per portarli avanti. Quell’opera ciclopica, su cui nessuno avrebbe scommesso un bottone, non solo unì realmente la nazione ma fece guadagnare al nostro Paese la considerazione e la stima di mezzo mondo: non eravamo più soltanto “pizza e mandolino”, avevamo dimostrato di saper lavorare, innovare, inventare, gettare il cuore oltre l’ostacolo con entusiasmo ma anche con intelligenza, capacità, volontà. Oggi le rovine dell’Italia sono meno evidenti delle macerie che ci aveva lasciato la guerra, ma sicuramente è più difficile liberarsene, perchè una classe politica scellerata che governa da troppo tempo ha sbriciolato i valori: ricostruire un muro è più facile che restituire a un popolo le regole fondamentali del vivere civile, del rispetto, dell’educazione, dell’olio di gomito, della conoscenza. Per non parlare della speranza, che nel 1956 era il companatico quotidiano, mentre adesso ci ha abbandonati. E ci sarebbe da stupirsi del contrario. In otto anni, con mezzi “preistorici” rispetto a quelli di cui disponiamo ora, si costruì un’autostrada lunga 761 chilometri, con 853 ponti e viadotti, 2500 tombini, 572 cavalcavia, 38 gallerie. Vogliamo fare un paragone con la Asti – Cuneo? E’ un tracciato di 90 chilometri la cui realizzazione è stata finanziata con la legge 295 del 3 agosto 1998: sono passati 16 anni e i lavori non sono ancora finiti! Come si può continuare a sperare quando si verificano fatti del genere?

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