Campi nomadi e migranti: la corruzione è trasversale

“E tra i cittadini sorge il dubbio che in realtà, dietro ai proclami umanitari, ci sia qualcuno che sui migranti ci guadagna. Qui c’è qualcosa che non quadra”.Così concludeva l’articolo pubblicato su questo sito il 22 maggio scorso. Effettivamente, i nuovi arresti che hanno caratterizzato la seconda ondata di Mafia Capitale confermano questa ipotesi. La constatazione che salta agli occhi immediatamente è che Salvatore Buzzi (foto) e compari si sono intascati un sacco di soldi pubblici grazie ad una rete di corruzione trasversale: i partiti che hanno voce in capitolo per gestire la “mangiatoia” sono tutti rappresentati nell’allegra brigata di arrestati e indagati. Né potrebbe essere diversamente, visto che certe faccende vanno a buon fine solo se tutti ricevono il giusto compenso per rinunciare alla propria onestà. Ma non sfugge anche un altro dato, che preoccupa non poco: le pubbliche amministrazioni sono ingovernabili. Perchè i dipendenti sono diventati intoccabili, a prescindere dalla raccomandazione che li protegge, e possono tranquillamente occuparsi di losche faccende anziché svolgere il proprio lavoro: nessuno è in grado di controllarli o, tanto meno, licenziarli. Perchè gli amministratori sono spesso ricattabili per favori personali che chiedono agli uffici e quindi non hanno autorevolezza né autorità nei loro confronti. Perchè nei palazzi, dai Ministeri al più piccolo Comune, non vige il criterio della meritocrazia: si va avanti per inerzia, amicizie, tessere di partito, con la conseguenza che anche chi è preparato e attivo si stufa di vedersi odiato dai colleghi e ignorato dai superiori e si accoda all’andazzo generale. Qui ci sono troppe cose che non quadrano.

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