Come ogni anno, agosto è arrivato. E’ per antonomasia il mese delle vacanze, anche per chi continua a lavorare. Da metà luglio cominci a sentire il solito ritornello ”Ne parliamo a settembre”, così come dalla fine di novembre ogni problema si rimanda a dopo le feste. Effettivamente c’è stato un tempo felice in cui agosto era davvero il periodo in cui si staccava la spina: mare, montagna, città d’arte accoglievano plotoni di vacanzieri che non badavano troppo alle spese e si godevano quelle quattro settimane con l’unico rammarico di vederle scorrere in fretta verso la data del ritorno al lavoro. Ma il lavoro c’era e nessuno, mentre se ne stava spaparanzato in spiaggia, si preoccupava più di tanto dell’andamento politico, economico e finanziario: oggi invece stiamo tutti con le orecchie dritte per captare le dichiarazioni di questo o quel leader di partito sperando di leggervi una possibilità che dopo le vacanze le cose cambino, ovviamente in meglio. La stessa apprensione che ci perseguita da Natale all’Epifania. Perchè purtroppo, tra queste due pause “canoniche”, ossia nei mesi in cui i nostri governanti dovrebbero essere operativi, non si vedono grandi risultati e quindi si attende il “dopo” con l’illusione che finalmente si sblocchi la situazione. Il 2015 non fa eccezione: siamo partiti a gennaio convinti che questo fosse l’anno decisivo, ma non siamo riusciti a vedere che riforme frammentarie e comunque insufficienti ad uscire dalla crisi. Anzi, a peggiorare la nostra immagine è arrivata anche la “grande monnezza” di Roma, che non è un fatto episodico ma il ritratto di un Paese allo sbando: il presidente del Consiglio chiede ai sindaci di essere più attivi, questi rispondono che si stanno già dannando l’anima ma non hanno i soldi necessari (e se ce l’hanno non possono spenderli, per il Patto di Stabilità), i cittadini infine non capiscono perchè, con tutti i soldi che pagano alle pubbliche amministrazioni, debbano camminare in mezzo alla spazzatura o subire altri gravi disservizi. Tutto ciò premesso, cercate di godervi agosto, con una vacanza “vera” oppure semplicemente riposandovi a casa. Se volete una sana boccata di ottimismo, pensate che anche i politici vanno in ferie, e se sono in ferie non riescono a fare troppi danni.